Secondo uno studio pubblicato da Luders e collaboratori dell’Università della California e dell’Università di Camberra (Australia) il cervello delle persone che fanno pratiche di meditazione presentava una minore riduzione di materia grigia cerebrale rispetto ai non meditanti. Entrambi le categorie mostravano una progressiva riduzione con l’avanzare dell’età ma nei praticanti questa si presentava minore; non solo in termini generali ma anche con una minore quantità di aree colpite. Questi dati farebbero pensare ad un effetto positivo sull’invecchiamento cerebrale delle pratiche di meditazione.